Percorsi difficili e ostacoli da superare, ma anche e soprattutto opportunità coltivate e risultati colti con fatica ma tanta soddisfazione. Stefania Moretta, operatrice per l’inclusione lavorativa del Centro d’Ascolto diocesano della Fondazione Caritas Pescara-Penne ci racconta due storie nell’ambito del progetto SAFE: la prima è quella di un uomo di oltre 40 anni e l’altra di una ragazza poco più che ventenne. Lui italiano, lei in fuga dal continente africano, accumunati dalla voglia e la necessità di costruire altrove il proprio futuro.
LA STORIA DI F.
«F. arriva a Pescara, città che conosce solo superficialmente e dove non ha contatti. Nel suo girovagare approda presso la Cittadella dell’Accoglienza “Giovanni Paolo II” della Caritas diocesana di Pescara-Penne. Il suo desiderio è vivere lontano dai luoghi di origine e provare a ricostruire una sua professionalità. L’occasione di un tirocinio formativo, apre la possibilità di comporre nuove competenze in un settore mai sperimentato prima, quello della lavorazione e commercializzazione di prodotti ittici.
Il lavoro è duro, tanto tempo da passare in piedi e con temperature di lavorazione rigide.
F. dopo circa la terza settimana di esperienza, a colloquio con il suo tutor della Caritas si mostra dubbioso, stanco, non sa se questo lavoro possa essere adatto a lui.
I colloqui di monitoraggio durante un tirocinio aiutano l’accolto ad andare oltre la difficoltà temporanea, riuscendo ad immaginare un futuro migliore, frutto dell’impegno e della costanza.
Con rinnovata motivazione F., dopo breve tempo, raccoglie le sue prime gratificazioni: l’apprezzamento dei suoi colleghi e una piccola promozione nelle mansioni da esperire.
F. ha terminato da poco il suo tirocinio di 2 mesi, finanziati da SAFE; l’azienda ha rinnovato il percorso per altri 10 mesi, con un suo diretto indennizzo e con ottime probabilità di inserimento con contratto di assunzione, alla fine del periodo.
F. sta ora cercando una casa, da condividere con altri lavoratori; è soddisfatto e guarda al futuro con occhi nuovi»

LA STORIA DI J.
«J., giovanissima, esce dal periodo di accoglienza del centro SAI. Durante la permanenza in struttura ha svolto un tirocinio di 4 mesi, con mansioni di assistenza all’infanzia. Durante il colloquio di orientamento al lavoro presso il Centro d’ascolto diocesano della Caritas Pescara-Penne, parla con interesse del lavoro di assistenza con gli anziani, settore per cui ha deciso di costruire tutte le sue competenze. Consapevole di dover molto migliorare la conoscenza della lingua italiana, J. condivide l’idea di un tirocinio, strumento che conosce e quindi già apprezza; definiamo come sede ospitante una struttura di accoglienza per anziani parzialmente autonomi, in centro città a Pescara.
L’esperienza di 3 mesi iniziali le darà occasione di comporre le prime competenze nella cura degli anziani, assistendoli nelle attività quotidiane e sperimentandosi in una relazione di aiuto e comprensione dell’altro, applicandosi nell’uso e quindi nel miglioramento della lingua italiana.
J. è ancora al 1° mese di tirocinio, ha trovato casa in condivisione, si muove bene in città e si sta impegnando per la sua autonomia.
Nella struttura ospitante indossa la divisa, raccoglie la folta capigliatura in modo ordinato, è solare e appare a suo agio.
J. sta coltivando un progetto di realizzazione non solo professionale ma soprattutto personale, alla ricerca della felicità»